Bioweingut Lieselhof – Sweet Claire Quintessenz 2011


100% Bronner – 9%

Le regole sono fatte per essere infrante e in questo caso non descriverò una degustazione, anche perché il vino é stato imbottigliato appena 2 giorni or sono.

La notizia mi é arrivata per mail.

Conosco la Weingut Lieselhof da alcuni anni, seguo con interesse il loro lavoro e ho scambiato di tanto in tanto qualche mail con il proprietario, il Sig. Morandell.

Il Sig. Morandell é un sognatore, da diversi punti di vista.

Sogna un mondo in cui non sono necessari trattamenti chimici per coltivare le vite e sogna di fare cose che nessuno ha mai pensato possibili prima.

Per questo coltiva e vinifica il Bornner, una varietà ibrida resistente, e per questo ha un vigneto sperimentale di Solaris al Passo della Mendola a 1363 metri di altezza, uno dei posti più freddi che io conosca.

E uno dei suoi sogni diventato realtà é quello descritto nella mail che riporto:

Cari amici del vino,
ieri abbiamo imbottigliato i nostri due passiti dell'annata 2011. La SWEET CLAIRE tradizionale e la SWEET CLAIRE QUINTESSENZ, un vino molto raro.
Non so se qualcuno è già riuscito a fare un vino così concentrato, è il migliore che sono riuscito a fare in vita mia.
SWEET CLAIRE PASSITO QUINTESSENZ proviene da uve Bronner non trattate, selezionate e vendemmiate il 12 settembre 2011.
Dopo l’accurato appassimento invernale degli acini migliori, è stata operata una seconda selezione delle uve l’8 febbraio 2012, in preparazione alla pigiatura.
Da 1000 kg di grappoli sono stati estratti 170 litri di nettare dolcissimo, posto a fermentare per oltre tre mesi. Il 21 maggio 2012 questo meraviglioso passito Quintessenz era pronto per essere imbottigliato a mano.
Da bersi da solo, in abbinamento con formaggi saporiti, con pasticceria secca o con cioccolato fondente. Servire a 12° C
Valori da record: alcol 9% - acidità 9,89g/L - zucchero residuo 358,4g/L
Werner Morandell
Tenuta Lieselehof


I numeri riportati sono da far chinare la testa: 9.89g/L di acidità e 358.4g/L di zucchero residuo.

Le cifre, e il nome Quintessenz, mi hanno fatto subito pensare ad un vino che viene dalla parte opposta dell'Europa: Essencia.

Sicuramente non é un caso, e ho una grande curiosità di sentirlo.

Questo é il link al sito di Lieselhog:


e di seguito le foto dalla vendemmia all'imbottigliamento del Quintessenz, arrivate insieme alla mail:
































Commenti

Post popolari in questo blog

Androvandi – Colli Bolognesi Pignoletto Classico “Alto Vanto Bianco” 2015

🍷 Fallet-Prevostat - Champagne Non Dosé Avize Grand Cru n.m.

Armando Castagno e la Borgogna: Côte de Beaune - Pommard e Volnay 12/03/2018