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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Cà dei Frati – Lugana DOC "Brolettino" 2008

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100% Trebbiano di Lugana – 13.5% La ricerca di un buon Trebbiano di Lugana é durata anni, partendo da un consiglio di un amico e passando attraverso tanti vini banali o al limite del difettato. E' terminata quando un compagno di corso mi ha regalato una bottiglia di "Brolettino" di Cà dei Frati. Lì ho finalmente avuto avuto la certezza che le potenzialità del vitigno sono grandi, a patto di coltivarlo e vinificarlo bene. Da allora il Brolettino é diventato il mio riferimento per la denominazione Lugana e, ogni tanto, mi diverto a comprarne una bottiglia da lasciar riposare nella cantinetta per verificarne le capacità di evoluzione. Quando poi mi decido ad aprire la bottiglia, é sempre un piacere vedere come con più lo metto alla prova, con più scopro che i suoi limiti sono ancora più avanti nel tempo. Il 2008 si presenta nel bicchiere dorato, ma non é un dorato da evoluzione perché sono sicuro che se lo avessi aperto 3 anni fà, appena messo in

Roger Brun – Champagne Brut Réserve Ay-Grand Cru

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85% Pinot Nero, 15% Chardonnay – 12% In retro-etichetta si legge che proviene da diverse cuvees del solo territorio di Ay e che trascorre almeno 3 anni sui lieviti. Per il dosaggio, 11g/l quindi piuttosto alto per uno Champagne, viene usato zuccero e il vino di bottiglie di annate precedenti. Paglierino puro o meglio, quella sfumatura che se stessimo parlando di un tessuto, verrebbe definita come "color Champagne". Inclinando la fl û te, non uso mai i bicchieri da degustazione per gli spumanti, ha un riflesso quasi metallico. Bollicine finissime, con catenelle lunghe e perfette. Profumi di crosta di pane, fiori in parte bianchi e in parte gialli, mela golden e prugna gialla mature. Pizzicante mineralità esaltata dall'abbondante anidride carbonica che si disperde. In bocca ha un sapore che ricorda quasi la frutta rossa, la prugna disidratata e in parte una ciliegia un pò più fresca. L'impronta del Pinot Nero é più che

Adami – Valdobbiadene Prosecco Sup. DOCG Riva di Colbertaldo "Vigneto Giardino" 2011

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100% Glera – 11% E' una riva , quindi uno dei tanti cru definiti all'interno della DOCG. Come nell'altra bottiglia di Adami che ho aperto pochi giorni or sono, é una sboccatura 2012. Una volta versato, il bicchiere si riempie di tantissime bollicine rendendo l'aspetto estremamente vivace, nonostante il colore sia un verdolino pieno estremamente scarico. Il perlage é un tantino confuso, ma per un metodo Charmat questo ci può stare. I profumi sono estremamente varietali, parlano di gioventù e di freschezza, e sono quasi completamente bianchi . Sono aromi dolci, ma con un contorno sapido che promette bene. E non si smentisce... al gusto é leggero e leggiadro, senza essere banale. Freschezza e sapidità, in sinergia con una temperatura di servizio adeguatamente bassa, tengono a bada lo slancio di dolcezza. La successione di impressione gustative sono, in sequenza, un iniziale equilibrio, grazie alla freschezza e all'anid

Adami – Valdobbiadene Sup. DOCG Extra Dry "Dei Casel"

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100% Glera – 11% In contro-etichetta é riportato "presa di spuma 2012" che é sempre una consolazione quando si tratta di un Prosecco. Nel bicchiere ha una tonalità molto scarica, con una leggera sfumatura verdolina che si potrebbe definire color ghiaccio. Perlage quasi inesistente, svanito nell'abbondante spuma bianca che si é formata quando l'ho versato nel bicchiere. E questo non é un bel segno... I profumi ricordano la frutta non ancora matura, in particolare gli agrumi, e sono fragranti di fiori bianchi. La pera che dovrebbe essere tipica del Prosecco é molto indistinta. C'é anche un inizio di erbe aromatiche: salvia e menta. Assoggiandolo lo trovo, potrei anche dire "piacevolmente", poco impegnativo. Ha freschezza e sapidità, ma alla fine la dolcezza si sente più del dovuto perché manca la spinta dell'anidride carbonica a completare l'equilibrio. Purtroppo era quello che mi aspettavo vis