Tango in The Night – Correggio 19/01/2017


Non avevo ancora conosciuto di persona Livia, sapevo che Lei e Vania erano diventate buone amiche, ma trovarla sull'entrata di casa degli amici a Correggio mentre avevo le mani occupate da bottiglie e varie cosette da mangiare, é stata una fantastica sorpresa.


Doveva essere una serata “Cotechino & Champagne” insieme alla formazione storica... Vania, Mario, Alfredo che mi hanno adottato da quando per lavoro mi sono trasferito in quel di Reggio. Sapevamo di un ospite misterioso, ma che fosse proprio Livia chi se lo poteva immaginare?

Posso solo confermare quanto mi aveva detto in tempi non sospetti Vania, dal vivo è ancora più bella che in foto... 


Straordinariamente tutti puntuali come non si era mai visto negli incontri passati, ci siamo sollazzati con cotechino, fagioli e salami “made in Valentini”, ciccioli e gnocco eremitici, Parmigiano Vacche Rosse 36 mesi, l'Erbazzone maialoso di Alf... tutta roba che mette una gran sete.



Bottiglie coperte, nascoste dei leggings di Vania, per iniziare una bolla raffinata, dai profumi bianchi di fiori, frutta e gesso. Allegra ed equilibrata in bocca, una linearità esemplare, grida “Champagne” in ogni sensazione, e così é stato. Bella entrée davvero. 86pt

 Bouquin-Dupont – Brut Grand Cru BdB n.m.
 100% Chardonnay 



Il calice che lo segue turbina di bollicine, l'impatto della carbonica é irruento, a far sospettare una sboccatura recente. Poi si schiarisce in un'immagine di macedonia di agrumi, mineralità perentoria, una tensione che sfiora il limite dell'erba aromatica. Il sorso non può che confermare una freschezza vibrante dallo spessore vinoso, un'aromaticità arricchita dalla speziatura di cannella, anticipo di un finale lunghissimo, aranciato e fumé. Evidente il contributo delle uve a bacca rossa, il bicchiere vuoto porta caffè e torrefazione, un così grande Champagne e siamo solo al secondo. 92pt 

 Louis Roederer – Brut Nature “Starck” 2009
 2/3 Pinot Noir + Meunier, 1/3 Chardonnay


Visto come stavano andando le cose, sospettando i carichi pesanti che sarebbero venuti dopo, ho imposto la mia bottiglia a questo punto della sequenza. In realtà questa e altre due verranno servite insieme, lasciando poi ad ognuno di Noi la scelta se sentirle una alla volta, o saltare dall'una all'altra come api golose in un campo di fiori. Io sono andato per gradi, ritornando ad ognuna a bicchiere ormai vuoto.



Nel terzo calice, il colore dorato é uno splendore, nel naso sfoggia complessità dolce e speziata di arancio candito, liquirizia, cannella, quel filo di evoluzione che impreziosisce, un ricordo allo stesso tempo di miele e resina. La bocca é piena, potente, evidente l'impressione tannica, ha profondità e lunghezza che conducono ad un finale dolce-sapido di torrone e nocciola. L'aroma finale é di tabacco, il ricordo a bicchiere vuoto di mare e conchiglia. E' evidente che quando si tira uno spumante a questo livello di intensità, si deve cedere un filo sull'eleganza, ma é comunque di un'eccellenza evidente. A nessuno é venuto in mente che non fosse uno Champagne, la svestizione ha mostrato fra lo stupore generale un grande Pinot Nero coltivato in provincia di Vicenza. 91pt

 Buvoli – Extra Brut “10 e mezzo”
 100% Pinot Nero (deg. 09/2015)



Forse amplificato dalle sensazioni del bicchiere che lo ha preceduto, nel quarto calice la prima impressione è di aristocratica raffinatezza, senza cedere di nulla sull'intensità... scrivo di getto "mamma mia!". Subito è mirabelle, nettissima, poi quella leggera sensazione di violetta dei Bas Armagnac, la dolcezza dello zucchero filato, un soffio di creme caramel. Il sorso ha l'eccitante incongruenza che solo i grandi vini, e questo lo è prima di essere Champagne, possono offrire... un fiume di freschezza, un sospiro di evoluzione, spezie dolci di posti lontani, cannella, mineralità alla masticazione che apre ad una profonda distensione aromatica. Mi accorgo rileggendo i miei fogli sgualciti di non aver scritto nulla sulla carbonica e la ragione è evidente, in questo sorso Borgognone è un apporto secondario. Confetto, incenso e miele a bicchiere vuoto, anche in questo prezioso e unico. Lo avevo sentito recentemente, ma questa bottiglia è in stato di grazia, vino "ciao" della serata. 95pt

 Jacques Selosse - Brut Grand Cru "Substance" n.m.
 100% Chardonnay (deg. 10/2014)



Un altro Champagne, il quinto, sulla stessa linea dei precedenti. Solo io sono stato discolo e non ho rispettato il tema della serata. Di nuovo potenza e intensità nei profumi, dolcezza di agrumi canditi, flash di scorza d'arancio ricoperta di cioccolato. Volume e vinosità in bocca, finale marino e salatissimo. Scopro poi essere un'altra bottiglia che ho sentito da non tanto, la ricordavo però più avanti nell'evoluzione, questa ha ancora molto da dare, forse merito del Pinot Blanc. Si cominciano a sentire belle cose da questo vitigno quasi dimenticato. 91pt

 Robert Fleury - Brut 2002
 46% Pinot Noir, 36% Pinot Blanc, 18% Chardonnay



Infine spunta un rosé, che sia una bottiglia non banale lo si vede già dal colore che ha la sfumatura ramata delle lunghe soste sui lieviti... certo non mi immaginavo fossero poi così tanti. Allo stesso tempo il perlage abbondante sembra indicare una sboccatura di pochi mesi, affascina solo a guardarlo. I primi profumi sono un gioco fra spezie e mineralità ferrosa, amaricanti di rabarbaro e bitter, dolci e particolari di caramella alla malva e anice... poi cambierà. Sorso esplosivo, tiratissimo, tuttavia la bollicina é minuta, il finale di ciliegia candita, manca appena appena di distensione. Intanto al naso é cambiato, diventato molto più floreale, con un frutto rosso piccolo e giovane. Togliendo la stagnola scopriamo che é un vino del secolo scorso, la sboccatura é senz'altro recente, da poco che si vedono in giro queste bottiglie. 91pt

 Robert Fleury - Brut Rosé de Saignée 1999
 100% Pinot Noir



Con questa la sequenza degli Champagne sarebbe terminata... o almeno così ci sembrava, perché siamo passati con piacere ad un calice di Marsala ad accompagnare i biscottini al cioccolato. Il colore é ambra rossastra, il profumi inquadrano erbe aromatiche, balsamicità, citronella, uva passa, fungo e terreno riarso dal sole. Il sorso porta un alcol forte ma non invadente, la dolcezza comprimaria e non protagonista, ha la lunghezza e i sapori di un tramonto in riva al mare, ricchi di jodio e sale. A bicchiere vuoto regala marmellata di fragole, pergamena, un leggero ricordo di legno antico. Con il Marsala, non mi sbilancio nei punteggi, perché conosco troppo poco la tipologia. Posso solo aggiungere che lascia una bocca stupenda.

 Heritage Intorcia – Marsala Riserva Superiore Ambra Dolce 1980
 100% Grillo 


Poi, i più volenterosi e coraggiosi, sono passati al Tango 💃, io naturalmente sono rimasto ben seduto sulla mia sedia a guardare, facendo trascorrere il tempo fra chiacchiere e qualche ulteriore indugio sul cibo. Ovviamente, dato che il ballo mette sete anche a coloro che guardano e basta, ben presto un altro Champagne si é materializzato nel bicchiere. Anche lui, manco a dirlo,a bottiglia coperta.



La sfumatura mi é parso sfiorasse quella dell'oro antico, ma potrebbe anche essere un ricordo appannato, visto che ormai siamo ben oltre mezzanotte. Di sicuro ricordo un bollicina minuta e abbondante, un colore vitale e dinamico. Il naso offre un'intensa florealità bianca, seguita da mandorla fresca, zucchero filato, un pizzicore salato nelle narici. Il sorso ha l'acidità fruttata di buccia di mela golden, una dolcezza matura, masticandolo esprime un gusto metallico, la freschezza non si distende, rimane contratto su trame saline. Una bottiglia che oscilla fra maturità ed estrema giovinezza, ancora scomposta nel gusto, mi ha ricordato in qualche modo gli Jacquesson 7xx appena sboccati, e in effetti non avevo poi sbagliato di tanto. In questo momento non valica la soglia dell'eccellenza, é lì vicino, diamogli un anno e la passerà. 89pt

 Jacquesson – Extra Brut Cuvée 735DT 
 47% Pinot Noir, 33% Chardonnay, 20% Meunier


Ho salutato e me ne sono andato verso il letto, il tempo é volato ma il giorno dopo c'é un ufficio in cui lavorare. A casa di Vania si sta sempre bene, conoscere Livia é stato bellissimo, ho invidiato Alfredo che le ha fatte ballare entrambe. Occasioni così quando ricapitano? Aveva ragione la mamma, che voleva che imparassi il liscio 😂

“looking out for love
in the night so still
oh i'll build you a kingdom
looking out for love” 
🎼 Fleetwood Mac, “Tango in The Night” 1987


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