Garganuda - Soave Doc “Garganuda” 2015
🍇 100% Garganega – 11%
Una
bottiglia che ha tanto da raccontare nonostante sia solo alla seconda
uscita, la prima intransigente, esasperata eppure già bellissima,
questa al confronto raffinata, posata, ma con lo stesso carattere.
Il
lotto riporta 16 aprile 2016, viene dalle giornate sui vini naturali
organizzata da Dario Daverio a Castellaro Laguselo. Un posto dalla
bellezza che toglie il fiato ormai entrato nel mio cuore... un regalo
di Luca, compagno storico di zingarate su “Racconti di Vini e
Cucine”.
Il
produttore é Andrea Fiorini Carbognin, con Lui e i suoi amici un
sacco di discussioni più di filosofia che di sostanza, per poi
scoprire che di fronte ad una tavola beviamo, mangiamo e ci piacciono
le stesse cose.
L'etichetta
é bellissima, lascia ad ognuno la possibilità di trovare un proprio
significato al disegno stilizzato, qualcosa che venga dall'anima...
la figura femminile, sorgente di vita, sostiene il frutto e gli
trasmette l'essenza, la linfa, il nutrimento.
La
parola più grande, la prima cosa che si legge é SOAVE, a
riappropriarsi di una denominazione che era arrivata a spingere le
pergole di Garganega a 400 quintali per ettaro, con il solo scopo di
numeri... invece può dare vini straordinari.
Il
bicchiere é ricco, tanta la materia in sospensione, i profumi dolci,
un naso immediato che piacerebbe ad un bambino... inizia con miele
d'acacia, confetto, meringa, ananas sciroppato, poi diventa più
profondo, viene fuori il fieno, la sabbia, il sole...
Il
primo sorso regala una suadenza salata, vibra piccante di quel soffio
di carbonica che dopo un anno lo sostiene ancora giovane e vivace,
porta in pieno aromi di fiori bianchi per poi chiudere appena burroso
su ricordi di mandorla.
Non
una sbavatura, nemmeno una concessione all'amaro, un frutto dolce che
con freschezza, spessore e un velo di alcol rende questa bottiglia di
una bevibilità fuori dal comune...
Garganuda
e Riva Arsiglia sono due esempi straordinari di cosa possa regalare
quell'uva meravigliosa che é il Garganega, sanno entrambi di mare e
di vento, il primo una brezza primaverile, il secondo jodato che
spazza la costa.
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