Cantina Tramin al "Il 25" di Carpi (12/04/2018)

Si fa presto a snobbare certe realtà del mondo del vino solo perché dietro ci sono dei numeri, per altro nemmeno altissimi su scala nazionale, e una visione enologica che preferisce una qualità ripetibile nel tempo, magari anche perfezionismo, piuttosto che la ricerca del calice che stupisce. 


E sono proprio convinto che se davvero lo volessero, non avrebbero difficoltà a realizzarlo, con la scelta di vigneti, esposizioni, terreni e varietà che hanno a disposizione. Già negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo... 

Quando si parla delle cantine cooperative dell'AA bisogna tenere presente che garantiscono un reddito più che dignitoso a tanti piccoli proprietari agricoli che diversamente, vista la minuscola estensione delle proprietà, non potrebbero permettersi di continuare a coltivare la vite. Ci sarebbe abbandono, corsa al ribasso dei prezzi, sfruttamento al limite delle risorse... cose purtroppo già viste in tante parti d'Italia. 

Al di là della mia personale preferenza dei loro vini, a cui non mi sento poi così vicino, la prima cosa a cui bisogna pensare è il rispetto, per una organizzazione cooperativa che mai come in questa regione pensa davvero al benessere dei suoi soci, con la giusta attenzione verso la terra che li ospita. Loro in mezzo ai vigneti ci vivono, vi fanno giocare i loro figli, hanno tutti gli interessi affinché la natura sia preservata al meglio possibile. 

Di questo non fanno proclami né lotta idealogica, per loro è la semplice normalità. Fondata nel 1898, la Cantina di Termeno appartiene a 150 soci con un totale di circa 260 ettari, lo stesso enologo, Willi Stürz, li guida ormai dal 1992. Una caratteristica comune anche ad altre Cantine Sociali della regione, dove si persegue costanza, coerenza di idee, un percorso necessariamente lungo, per arrivare alla crescita. Non si cambia certamente tanto per cambiare.  

Abbiamo avuto l'onore di averne con noi il Direttore Commerciale, Wolfgang Klotz, preparato, cortese e anche piuttosto spigliato, cosa non scontata in regione. 


Dall'ultima vendemmia venivano il Pinot Bianco “Moriz” e il Sauvignon “Pepi”, ancora sui profumi fermentativi il primo, decisamente più espresso il secondo, con il varietale già declinato sul fiore di Sambuco. A parte rare eccezioni, la miglior espressione possibile per questo vitigno in AA. Non per nulla, parte dei vigneti sono a Pennone, altri a Gleno. 

AA Weiss “Stoan” 2016 il vino che mi è piaciuto di più, con lo Chardonnay a costruire l'impalcatura del vino, il Sauvignon ad alleggerirla e il Gewürztraminer ad aggiungere profondità di profumi e un tocco, davvero molto delicato, di spezie. 

Salatissimo il Pinot Grigio “Unterebner” 2016, da vigneti sopra ai 600m e uve raccolte ben mature, con ricordi resinosi e un'importante presenza alcolica. Forse non proprio a suo agio da solo, ma ha legato molto bene con il leggero piccante del delizioso Risotto alla Pescatora di Chef Pier. Il piatto merita una nota più avanti, stava proprio da Dio. 

Non ho mai amato tantissimo il “Nussubaumer”, il Gewürztraminer forse più famoso d'Italia, in questa occasione dalla vendemmia 2016, per quella bocca larga, dolce, morbida che chiude in un leggero amarognolo dovuto proprio al grande calore. Però i profumi sono sempre belli, complessi di iodio, brodo carnoso, acqua di porto, pizzicanti di sale. Nel sorso emergono invece litchi, mango e frutta tropicale. Peccato per la dinamica. 

Finale doppiamente in rosso, con due annate del “Loam”, Cabernet-Merlot Riserva 2015 e 2012, quando ancora non aveva questo attributo. Entrambi scuri, il primo intensamente speziato, con ricordi di terra rossa, pomodoro essiccato, cioccolato e amarena. In bocca un tannino evidente ma levigato, paga un po' sul volume alcolico una certa mancanza di freschezza. 

Più austera la versione 2012, omaggio di Salvatore, e anche più serena, concedendosi persino un soffio di sottobosco umido e tartufato. Porge a compensazione liquirizia e grafite, con un sorso che ha già maggior equilibrio e in questo mi è parecchio piaciuto. 



Lo Chef Pier ha accompagnato i bianchi di apertura con una 🍴 Insalata di Polpo e Gamberi quasi a voler finalmente propiziare l'estate, bella croccante e fresca, come piace a me. Spettacolare il 🍴 Risotto alla Pescatora, dalla cottura perfetta, con quel leggero piccante che gli dava un gran brio e permetteva un matrimonio perfetto nell'abbinamento. Naturalmente non mancavano il loro buonissimo pane, salumi, formaggi e i dolcetti finali.

Di seguito la lista dei vini assaggiati, gran bella serata, come sempre. 

🍷 AA Pinot Bianco “Moriz” 2017 

🍷 AA Sauvignon “Pepi” 2017 

🍷 AA Weiss “Stoan” 2016 

🍷 AA Pinot Grigio “Unterebner” 2016 

🍷 AA Gewürztraminer “Nussubaumer” 2016 

🍷 AA Cabernet-Merlot Riserva “Loam” 2015 

🍷 AA Cabernet-Merlot “Loam” 2012 


Una curiosità... le 5 righe del logo della Cantina di Tramin vogliono essere una testimonianza all'intensità e all'ampiezza dei loro vini. Ci sta proprio bene 😊, una buona scelta.


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